Imparare dalla quarantena: via la testa dalla sabbia!
Sono passati più di due mesi dall’inizio della fase 1, il lockdown, e spesso ho letto o sentito dire che siamo stati “costretti” in casa.
Non voglio entrare nel merito della scelta di questo verbo per descrivere una condizione che ci è stata imposta al fine di fronteggiare un’emergenza sanitaria a cui nessuno di noi era preparato.
Piuttosto, vorrei utilizzare questa frase, “costretti in casa”, per sottolineare come questa costrizione abbia fatto crollare l’alibi che viene sempre utilizzato per giustificare il continuo rimandare a domani.
La mancanza di tempo.
Non affronto i miei problemi, non mi dedico a me stesso/a, non metto in atto quel progetto perché non ho abbastanza tempo.
Possiamo infatti essere stati invasi dall’ansia, dal senso di solitudine, dal cazzeggio, perfino dalla mancanza di spazio per chi ha dovuto condividere una casa troppo piccola con/per tante persone, ma una cosa è certa: di tempo ne abbiamo avuto moltissimo.
Tempo per fare, tempo per pensare, tempo per dormire, per amare, per leggere, per progettare, per disperarsi, per ridere, per sistemare la casa, il lavoro, gli affetti.
Ora devo darti una brutta notizia…c’è solo un tempo che non hai più.
Quello per RIMANDARE.
La cosa che più di tutte tendiamo a rimandare a domani è la fiducia nel nostro istinto.
Rischiando di cadere nella banalità voglio affermare a gran voce che le risposte è vero, sono tutte già dentro di noi, ma ci ostiniamo a non ascoltarle, a non fidarci del nostro istinto.
A volte, invece, sono così sepolte nel nostro inconscio che abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti a scavare per farle emergere.
La quarantena in questo ha svolto la funzione di amplificatore.
Nel bene e nel male.
I dubbi relativi al lavoro, le iniziative che avresti potuto prendere e non hai mai preso, i problemi di coppia, il desiderio di diventare genitore, i rapporti di amicizia stantii e quelli solidi, le ambizioni, le frustrazioni dovute a uno stile di vita che non ti piace, la depressione, l’isolamento sociale, il continuo fuggire dalle responsabilità, la paura di crescere, la voglia di cambiare città, casa, lavoro…
Tutto questo tu LO SAPEVI GIÀ.
Ti starai chiedendo qual è lo scopo di questo articolo se non ti sta dicendo niente di cui non eri già consapevole.
Quello che voglio dirti in realtà te l’ho già detto: smetti di fare lo struzzo!
Adesso è il momento di rivoluzionare la tua vita o anche “semplicemente” di cambiare gli aspetti che non ti piacciono di te.
Il tempo passa e con lui la forza di cambiare rotta si atrofizza sempre di più.
Il pensiero negativo, la solitudine, il piangersi addosso…succede quando ci si ostina a tenere la testa sotto la sabbia.
Tirarla fuori non è facile, non è scontato. Ma è possibile.
Guardare in faccia la realtà significa anche essere indulgenti con sé stessi, volersi bene e accettare il fatto che no, non sappiamo né riusciamo a fare tutto da soli.
Il momento è ORA. Chiedi aiuto e arriverai in cima al mondo.